Storia

Fino alla fine del 1600 la Chiesa propagandava la teoria della Terra piatta.

Ferdinando Magellano, il navigatore che esplorò l’oceano Indiano fino ad arrivare al Capo di Buona Speranza, in Sud Africa, era convinto della sfericità della Terra.

Alla domanda sul perché ne fosse convinto, rispose:

“Io ho la prova schiacciante della sfericità della Terra: durante le eclissi di luna, sulla superficie lunare viene proiettata l’ombra circolare della Terra. Ed io penso che sia più credibile un’ombra anziché l’intera Chiesa”.


Lo storico Alessandro Barbero, in questa interessantissima registrazione, ci parla della percezione riguardante la forma della Terra nelle culture antiche:

Beda il Venerabile

Il monaco Beda il Venerabile (circa 673 – 735) scrisse nel suo influente trattato, De temporum ratione, che la Terra era rotonda, spiegando la diversa durata della luce del giorno da “la rotondità della Terra, perché non senza ragione viene chiamata ‘il globo del mondo’ nelle pagine della Sacra Scrittura e della letteratura ordinaria. Infatti, è collocata come una sfera al centro di tutto l’universo.” (De temporum ratione, 32). Il gran numero di manoscritti superstiti di questo trattato, copiati per soddisfare il requisito carolingio che tutti i sacerdoti avrebbero dovuto studiare il computus, indica che molti, se non la maggior parte, dei sacerdoti venivano iniziati all’idea della sfericità della Terra.
Aelfric il grammatico parafrasò Beda in inglese antico, dicendo: “Ora la rotondità della Terra e l’orbita del Sole costituiscono l’ostacolo all’essere il giorno lungo uguale in ogni terra”.

Beda fu chiaro sulla sfericità della terra, scrivendo “Chiamiamo la terra un globo, non come se la forma di una sfera possa esprimere diversità da pianure e montagne, ma perché se tutte le cose sono racchiuse in un contorno, allora la circonferenza della terra raffigurerà un globo perfetto… In verità si tratta di una sfera posta al centro dell’universo; nella sua ampiezza è come un cerchio, e non circolare come uno scudo, ma piuttosto come una palla, e si estende dal suo centro con perfetta rotondità su tutti i lati “


Giovanni Sacrobosco (circa 1195 – 1256 d.C.)

scrisse una famosa opera sull’astronomia basata su Tolomeo intitolata Tractatus de Sphaera, in cui egli considerava la Terra sferica.


Guglielmo di Conches (XI-XII secolo)

Nel suo trattato intitolato: “Dialogo di filosofia”, sostiene.

“Se la Terra fosse piatta, le acque della pioggia che cadono sulla terra non si spanderebbero, ma, raccolte in un unico luogo, formerebbero un lago. Inoltre, se la Terra fosse piatta, una città situata in oriente avrebbe simultaneamente
mattino e mezzogiorno. In effetti, se immaginiamo la terra come il piano di un tavolo, si può vedere che, alzando una lampada sopra il bordo del tavolo stesso, tutto il piano è illuminato contemporaneamente. Inoltre, Guglielmo intende dire che, se prendiamo per “mezzodì” il momento in cui il sole passa sul meridiano di un dato luogo, una città in oriente avrebbe il mezzodì nelle prime ore del mattino e una in occidente lo avrebbe la sera. Il che non è. Dunque, la terra non è piatta, ma è sferica: questa la sua conclusione. “Ma c’è anche un’altra prova di questo stesso fatto, e cioè che le stelle che appaiono in una regione non appaiono in un’altra […] e ciò non accadrebbe se la Terra fosse piatta. Bisogna allora concludere che è rotonda e sferica”